di Andrea Mastronuzzi
Dopo due edizioni saltate per colpa del Covid, il Collegio Augustinianum si è fatto trovare pronto quando le condizioni hanno permesso di programmare nuovamente la Winter School. È questa una delle iniziative più ambiziose e arricchenti in cui il Collegio si spende ed anche quest’anno gli studenti che hanno potuto godere di questa opportunità non sono rimasti delusi. Anzi, il senso di gratitudine era ampiamente percepibile al rientro da Bruxelles, dove un gruppo composto da 15 agostini e altrettanti tra studenti e studentesse degli altri Collegi in campus dell’Università Cattolica ha vissuto un’esperienza di avvicinamento alle istituzioni dell’Unione europea unica.
Il viaggio-studio si è articolato su quattro giorni (dal 5 all’8 dicembre), con l’ultimo di questi in cui i ragazzi hanno avuto la possibilità di organizzarsi liberamente per visitare la città. Il primo appuntamento, invece, è stato quello con l’Ambasciatore italiano Pietro Benassi. La delegazione di collegiali, guidata da direttore e vice-direttore del Collegio Augustinianum – il dott. Patanè e il dott. Dominidiato -, è stata infatti accolta nella sede della Rappresentanza italiana presso l’UE.
Qui, dopo il saluto di benvenuto del prof. Francesco Bestagno – consigliere giuridico dell’Ambasciatore nonché Ordinario di Diritto dell’Unione europea nella nostra università -, gli studenti hanno avuto modo di conoscere direttamente dalle parole di Benassi quali siano le funzioni e le attività pratiche svolte dal primo rappresentante italiano presso un’istituzione come l’Unione europea. L’Ambasciatore ha anche ricordato la sua esperienza da consigliere diplomatico dell’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, quando visse da protagonista la trattativa che ha poi portato all’approvazione del piano Next Generation UE. Le domande poste dagli studenti hanno poi fatto scaturire uno stimolante dialogo su temi come l’apparato legislativo dell’UE e il ruolo dell’Italia in seno a questa istituzione.
La seconda giornata si è sviluppata attorno al nucleo fondamentale dell’Unione europea, ovvero il Parlamento. Nella zona in cui è collocata una delle sue due sedi (l’altra è a Strasburgo), si trovano infatti anche due musei profondamente diversi tra loro ma egualmente interessanti come la “Casa della storia europea” e il “Parlamentarium”. Il primo ripercorre la storia del continente dalle radici dell’identità europea, da rintracciare nell’Antica Grecia, al processo di integrazione politica ed economica dei nostri giorni. Il secondo, invece, è un museo interattivo che spiega funzionamento del Parlamento e dà ai visitatori la possibilità di rispondere a domande sui temi più attuali che riguardano l’Europa.
Gli studenti hanno poi avuto la possibilità di passeggiare all’interno della sede stessa del Parlamento – l’edificio Altiero Spinelli – accompagnati dall’assistente dell’europarlamentare Salvatore De Meo. Il momento clou è stato indubbiamente l’ingresso nell’emiciclo dove si svolgono le sedute plenarie. Nel pomeriggio, poi, la delegazione collegiale ha incontrato proprio l’Onorevole De Meo, Presidente della Commissione parlamentare per gli affari costituzionali. Il deputato ha illustrato alcune pratiche tipiche del processo legislativo, spiegando concetti come quello di “relatori-ombra”, “trilogo” e dettagli tecnici come la compilazione del “documento a quattro colonne”, e si è poi soffermato sul suo ambito di competenza, l’agricoltura. A seguire i collegiali hanno potuto chiacchierare anche con l’Onorevole Patrizia Toia che si è concentrata su come è cambiata l’Europa negli ultimi 20-30 anni (ad esempio, ha fatto riferimento al maggiore scambio con gli enti locali e con i singoli Stati, alla ricerca di autonomia industriale e al suo corpo legislativo sempre più imponente) e su quali siano le sue prospettive.
La terza giornata, invece, ha avuto due punti nevralgici: la sede della Commissione europea e l’Istituto italiano di cultura. Per quanto riguarda la prima tappa, gli studenti sono stati accolti nell’edificio “Charle Magne” da un funzionario che ha descritto nei dettagli la composizione, i compiti e i meccanismi di funzionamento dell’esecutivo dell’UE. La delegazione si è poi spostata al consolato italiano dove, in occasione dell’anniversario della fondazione dell’Università Cattolica, il professore Paolo Colombo, accompagnato dall’illustratore Michele Tranquillini, ha incantato ed emozionato con la sua lezione-spettacolo intitolata “Storie di Umanità Divisa: dalla Grande Muraglia a Banksy”. Ad assistervi era presente anche il Rettore Franco Anelli che, riferendosi ai collegiali e agli Alumni dell’Università, ha parlato di “due modi dell’essere studenti dell’Università Cattolica che non sono presente e passato, ma entrambi presente”. Prima dello spettacolo, tra l’altro, Simone Romero – collegiale dell’Augustinianum – e Benedetta Vincenti – studentessa del Marianum – sono stati intervistati per il TG5 e hanno brevemente descritto l’esperienza della Winter School.
Con questo momento in cui si è percepito in maniera forte il senso di appartenenza all’Ateneo, si è chiusa l’esperienza a Bruxelles, iniziata con l’incontro proprio con un professore dell’Università. Non ci si può quindi non accorgere dello slancio che dà la vita in Cattolica, del suo – prendendo in prestito le parole del Magnifico Rettore – “investimento sulla dimensione internazionale”. Una proiezione e uno spirito che il Collegio Augustinianum, attraverso l’organizzazione della Winter School, ha confermato ancora una volta di seguire con convinzione ed entusiasmo.