“Antonin Scalia”: presentato in Collegio il libro di Giuseppe Portonera sul giudice americano

di Paolo Mastrapasqua

Nel pomeriggio dello scorso martedì 24 gennaio, in aula Ruffilli-Giavazzi, ha avuto luogo la presentazione del libro “Antonin Scalia” di Giuseppe Portonera, Dottore di ricerca in Diritto Civile presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore ed ex studente del Collegio Augustinianum. Gli altri ospiti intervenuti alla conferenza sono stati il Dott. Giovanni Boggero, ricercatore di Diritto Pubblico presso l’Università degli Studi di Torino e Renato Balduzzi, professore ordinario di Diritto Costituzionale e di Diritto Pubblico Comparato nel nostro Ateneo, nonché già Ministro della salute.

Giuseppe Portonera ha brevemente illustrato il contenuto del libro ai numerosi collegiali, ex collegiali e studenti presenti. L’autore ha inquadrato la figura di Scalia, giurista statunitense, personaggio trasversale e uomo dalla grande influenza nel proprio Paese non solo in ambito giuridico, ma anche politico. Egli è stato definito come una delle migliori penne nella storia della Corte Suprema. L’obiettivo del libro è quello di ricostruire la sua opera, ricordata in particolare per l’adesione al metodo d’interpretazione delle leggi che prende il nome di “originalismo”.

La prima parte della conferenza ha riguardato un dibattito tra lo stesso autore e il dott. Boggero, il quale ha esposto la propria lettura critica del libro, inquadrandone il contenuto in una duplice chiave: divulgativa e scientifica. In un secondo momento, Boggero ha mosso le sue obiezioni citando un passo del libro di Gustavo Zagrebelsky, giudice italiano dal pensiero opposto a quello di Antonin Scalia non mancando, però, di sottolineare l’esistenza di un punto di contatto tra i due: la convinzione dell’importanza della discrezionalità del giudice.

La seconda parte, invece, è stata impreziosita dall’intervento del Prof. Balduzzi, che ha definito l’originalismo nelle sue varie accezioni, concludendo poi con un’osservazione molto interessante sul rapporto tra legislatore e giudice: è difficile definire a monte a quale delle due parti spetti l’ultima parola e proprio per questo lo scambio deve essere continuo e rispettoso.

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