di Salvatore Sardo (con la collaborazione di Andrea Mastronuzzi)
Uno dei cardini del collegio è permettere l’inserimento dei ragazzi nella città di Milano, ripercorrendone la storia per conoscerla nelle sue parti troppo spesso dimenticate in favore dei luoghi che rappresentano solo la copertina della metropoli odierna. In epoca romana il centro, il foro di Milano era situato nei pressi della moderna piazza San Sepolcro e da qui è cominciata la visita degli studenti dell’Augustinianum al complesso dell’Ambrosiana, avvenuta lo scorso 18 marzo. Il direttore della Biblioteca e Dottore dell’Accademia mons. Federico Gallo ha guidato i collegiali partendo dalla Chiesa di San Sepolcro. Quest’ultima ospita tante cappelle in quanto si vogliono ricordare diversi luoghi della Terra Santa, una sorta di pellegrinaggio del fedele immerso nella simbologia cristiana. Il pavimento inclinato verso l’altare dà l’idea di salire al Golgota dove è posto appunto il Sepolcro con il Cristo morto, figura poco consueta per il rito ambrosiano.
Mons. Gallo ha ripercorso poi la storia dell’Ambrosiana, il cui splendore si deve al Cardinale Federico Borromeo, nominato arcivescovo di Milano nel 1595 e a cui Manzoni dedica un ritratto memorabile nel 22esimo capitolo dei Promessi Sposi. Gallo ha sottolineato l’impegno del Card. Borromeo nel raccogliere svariate ricchezze artistiche e collocarle tra la biblioteca e la pinacoteca, entrambe da lui fondate. L’istituzione nacque per assicurare una formazione culturale gratuita a chiunque avesse qualità artistiche e intellettuali.
Fiore all’occhiello dell’Ambrosiana è il cortile degli Spiriti Magni, ideato da Giovanni Galbiati, Prefetto della Biblioteca e successore in questo ruolo di Achille Ratti, futuro papa Pio XI. Il giardino ospita le statue dei personaggi più celebri e virtuosi della storia intellettuale di diversi Paesi europei: si va da Platone per la Grecia fino a Shakespeare passando ovviamente per Dante Alighieri e Alessandro Manzoni per l’Italia. L’opera di ristrutturazione e di arredo di Galbiati ha dato un’impronta indelebile all’Ambrosiana: a lui dobbiamo il fascino e l’eleganza della Biblioteca e della Pinacoteca, rimodellate con gusto dannunziano.
Mons. Federico Gallo ha anche esposto agli studenti le ragioni che hanno portato alla costituzione nel 2008, con un nuovo statuto e per iniziativa del Cardinale Dionigi Tettamanzi, dell’Accademia dell’Ambrosiana, l’ultima erede del lungimirante progetto di Federico Borromeo. L’intenzione è fare dell’Ambrosiana una moderna agorà, ovvero un luogo dedicato a promuovere l’incontro e il dialogo tra diversi popoli e culture, un crocevia tra Nord e Sud, tra Est ed Ovest, sotto la supervisione del Collegio dei Dottori.
Mons. Gallo ha poi affidato i ragazzi a una volontaria dell’Associazione Volarte che ha accompagnato gli Agostini nella visita della Pinacoteca (che ha tra i suoi pezzi più pregiati la Canestra di frutta di Caravaggio e il cartone della Scuola di Atene di Raffaello) fino a condurli nel cuore della Biblioteca dove sono esposte alcune pagine del Codice Atlantico di Leonardo.